Ambiti di promozione

La Guardia Svizzera Pontificia non può finanziare tutte le necessità materiali con i propri mezzi. La Fondazione ha pertanto deciso di sostenere in maniera mirata le seguenti richieste della Guardia:


Istruzione e formazione continua

Al fine di poter svolgere in modo coscienzioso i compiti impegnativi del servizio di sicurezza per il Santo Padre, le guardie partecipano regolarmente a corsi di perfezionamento interni ed esterni. Inoltre, vi è la possibilità di svolgere un percorso di formazione per diventare agente di sicurezza e di sorveglianza con attestato professionale federale (AISS).

Oltre all’istruzione e alla formazione continua nel campo della sicurezza, vengono promosse anche le lingue straniere e l’informatica. Le competenze professionali acquisite non sono finalizzate solo allo svolgimento del servizio quotidiano, ma anche a facilitare il reinserimento nella vita professionale dopo il congedo.

Descrizione dei progetti sostenuti

 


Sostegno alle famiglie e ai figli

Il periodo di servizio nella Guardia Svizzera è limitato nel tempo. Ciò comporta sfide finanziarie considerevoli per le guardie che svolgono un servizio di lunga durata, per i sottufficiali e gli ufficiali, in particolare per i membri sposati della Guardia. La continuità della previdenza per l’invalidità e la vecchiaia deve essere garantita a tutta la famiglia anche dopo il ritorno a casa. I figli devono poter ricevere una formazione scolastica secondo gli standard svizzeri frequentando la Scuola Svizzera di Roma. Il trasferimento al sistema educativo svizzero dovrebbe essere possibile a qualsiasi livello. I premi per la previdenza, la frequenza della Scuola Svizzera, le attività extrascolastiche comportano costi elevati per le famiglie delle guardie.

La Fondazione si prefigge di alleviare il bilancio delle famiglie fornendo loro un contributo adeguato.

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Contributi per la reintegrazione professionale in Svizzera degli ex membri della Guardia

Al Comando della Guardia preme molto che i membri della Guardia versino i loro contributi (volontari) all’AVS svizzera durante il loro servizio a Roma. Ciò consente di evitare ingenti lacune contributive dopo il ritorno in Svizzera e conseguenti pesanti riduzioni delle rendite di vecchiaia. A tale proposito, la Fondazione versa contributi per finanziare la quota del datore di lavoro. Ulteriori contributi vengono finanziati per migliorare il piano previdenziale degli ufficiali e per altre misure volte al reinserimento.

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Promozione del reclutamento e delle relazioni pubbliche

Al fine di consentire lo svolgimento completo e professionale del mandato della Guardia Svizzera Pontificia è necessario un contingente di 135 guardie. Per gli alabardieri il servizio nella Guardia dura al minimo 26 mesi. La maggior parte delle guardie lascia quindi la Guardia dopo questo periodo. Di conseguenza, ogni anno occorre sostituire circa un terzo del contingente totale, ovvero 45 alabardieri.

Il reclutamento di un numero sufficiente di guardie è ogni anno una grande sfida. La Fondazione supporta il Comando della Guardia tramite materiale pubblicitario, con la presenza in fiere professionali e con contributi finanziari destinati allo svolgimento della settimana di orientamento per aspiranti guardie.

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Restauro della Cappella degli Svizzeri (Santa Maria della Pietà, Campo Santo Teutonico)

Un documento datato 16 maggio 1520 testimonia la concessione, alla Guardia Svizzera Pontificia, dei diritti di utilizzo della prima cappella laterale sinistra della chiesa di S. Maria della Pietà al Campo Santo Teutonico. Questo luogo di preghiera è pertanto considerato la prima cappella della Guardia. Oltre che per le celebrazioni liturgiche, essa veniva utilizzata anche come luogo di sepoltura. Nel sobrio interno di S. Maria della Pietà, la Cappella degli Svizzeri, con i suoi affreschi, spicca come una preziosa perla storica, meritevole di conservazione. L’intonaco delle opere murarie e l’arredo sono stati tuttavia pesantemente danneggiati dall’umidità. Con il restauro della cappella, la Guardia Svizzera vuole garantire la conservazione di questo bene culturale, di importanza per il Corpo.

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Infrastruttura e attrezzature

Oltre al copricapo quotidiano, al berretto o all’elmo nero (nuovo processo di stampa 3D), la Guardia Svizzera Pontificia, nei giorni di festa importanti, indossa un magnifico elmo in acciaio lucido, il cosiddetto Morione. Affinché la truppa disponga sempre di un equipaggiamento adeguato, occorre dotarla di 25 nuovi elmi.

Gli elmi dovranno essere riprodotti manualmente, secondo l’antica tradizione artigianale. Ciò significa che, per dare al coppo la giusta forma con la sua alta cresta, dovrà essere forgiato da un’unica lastra di acciaio. Lo stemma di Giulio II non viene impresso con un punzone e uno stampo, bensì battuto a mano nel metallo. Ogni elmo rappresenta quindi un pezzo unico. Con il rafforzamento della Guardia diventa anche necessario procurarsi nuove corazze.

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